Molti se lo chiedono da quando Google ha messo la domanda nei suoi annunci.
Il primo computer programmabile fu inventato dagli inglesi durante la seconda guerra mondiale per decifrare i messaggi segreti dei tedeschi. Pare che le decifrazioni di questo arcaico computer furono determinanti per la vittoria finale.
Il nome di questo calcolatore, a valvole, era Colossus. Infatti, non è stato l`americano ENIAC, come pensano tutti!
Il contributo di Colussus fu così importante che alla fine della guerra Churchill lo fece distruggere e impose il segreto di Stato sull'intera vicenda: nessuno doveva sapere come gli alleati avessero viinto la battaglia dell'informazione.
Negli anni '70 l'esistenza del misterioso computer venne alla luce grazie a un'indiscrezione.
Oggi, dopo più di mezzo secolo, Colossus è stato fedelmente ricostruito nello stesso luogo dove venne utilizzato, a Bletchley Park, a nord di Londra, a metà strada tra le università di Oxford e di Cambridge. Qui, a partire dal 1939, il governo inglese aveva riunito i più brillanti matematici delle due università, tra i quali il leggendario Alan Turing, padre dell'intelligenza artificiale. Facevano parte dello staff anche latinisti, egittologi, campioni di scacchi e di parole crociate. Dovevano di decifrare le comunicazioni dell'esercito nemico. I tedeschi usavano la crypto Lorenz SZ42, che era all'epoca indecifrabile. Ma l'avvento di Colossus sbaraglio i piani.
Già nel 1940 gli inglesi cominciarono a intercettare dei segnali criptati. Decifrarli era però difficile finchè i tedeschi commisero un errore fatale.
Nel 1941 un operatore appena trasmesso un messaggio particolarmente lungo quando il suo corrispondente gli segnalò di averlo ricevuto male e che quindi era necessario ricominciare da capo. Il trasmettitore inviò nuovamente la stessa sequenza di dodici nomi per la configurazione di partenza e quindi lo stesso testo. Quando gli inglesi ebbero intercettato i due messaggi consecutivi di lunghezza simile sospettarono di aver messo le mani su un tesoro. Intuendo l`inizio del primo testo inviato - la disciplina dell`esercito tedesco voleva che tutti i messaggi iniziassero con la parola > (numero del messaggio) - poterono decifrare la parte corrispondente della sequenza e risalire a più di un migliaio di caratteri maschera.
In quel momento gli inglesi avevano in mano la chiave per "aprire" le comunicazioni cifrate nemiche, ma ci voleva troppo tempo per ogni messaggio. Nello staff c'era anche un matematico, Max Newman, meno dotato a livello di capacità di calcolo mentale dei suoi colleghi cosicchè pensò bene di automatizzare la decodifica dei messaggi tramite un'apparecchiatura elettronica. Presentò il progetto ad un ingegnere del laboratorio delle poste britanniche, Tommy Flowers che realizzò Colossus, in grado di effettuare calcoli matematici ad una velocità impensabile per quei tempi. Occupava forse più di una stanza, da qui deriva il nome.
Nel 1943 la macchina venne trasferita a Bletchley Park e il computer decifrò il suo primo messaggio in pochissimo tempo. Non fu mai più spento fino alla fine della guerra.
Eppure aveva una memoria di solo 25 bit!
A ricostruire Colossus è stato Tony Sale, ex cacciatore di spie e tecnico informatico, riuscito nell'impresa avvalendosi solo di qualche vecchia foto e di alcune testimonianze. Il computer consiste di due armadi lunghi sei metri e larghi due metri e mezzo, e contiene 2.500 valvole.
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